Litania Fossile
Non memoria, inizio, fine, ma equilibrio tra la vita e la morte,
tra il pieno e i vuoto.
In uno scarto senza tempo, dove non vi è più frattura
tra significato e significante,
dover il linguaggio è universale, dove si situa l'arte.
Recuperando purezza dopo aver esaurito la sua funzione produttiva
e aver, attraverso una sorta di marginalizzazione sociale,
modificato il suo significato semantico, la forma-materia si pone
fuori dal tempo, diventa essenziale, archetipo, ma come liberarne
l'energia primitiva se non attraverso una medizione-trasformazione
che l'artista opera, in quello che Jung chiama inconscio individuale
e inconscio collettivo nell'elaborazione di un Sé unitario, attraverso
una simbologia poetica e metaforica.
Così l'oggetto senza più tempo né storia incontra lo sciamano e come
uno spirito "magico-religioso" si ripete senza fine, diventa reliquia
non più parola ma segno poi suono, la parola ammutolisce
per diventare nenia senza inizio senza fine, come una litania.
M. F.
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