Litanie






Liturgia della scrittura

Chiodi fissi

Alle cinque della sera

Quasi una stella

Il pungiglione dello scorpione sapiente

Pozzo e Pendolo

La staffa del ritmo


Sacrificio dei Santi

Fortuna Divina

Cin-Cin

Chiavi di lettura

Litania Muta



Litania Fossile



Non memoria, inizio, fine, ma equilibrio tra la vita e la morte,
tra il pieno e i vuoto.
In uno scarto senza tempo, dove non vi è più frattura
tra significato e significante,
dover il linguaggio è universale, dove si situa l'arte.
Recuperando purezza dopo aver esaurito la sua funzione produttiva
e aver, attraverso una sorta di marginalizzazione sociale,
modificato il suo significato semantico, la forma-materia si pone
fuori dal tempo, diventa essenziale, archetipo, ma come liberarne
l'energia primitiva se non attraverso una medizione-trasformazione
che l'artista opera, in quello che Jung chiama inconscio individuale
e inconscio collettivo nell'elaborazione di un Sé unitario, attraverso
una simbologia poetica e metaforica.
Così l'oggetto senza più tempo né storia incontra lo sciamano e come
uno spirito "magico-religioso" si ripete senza fine, diventa reliquia
non più parola ma segno poi suono, la parola ammutolisce
per diventare nenia senza inizio senza fine, come una litania.
M. F.



Corrispondenze

......l'odore di fumo delle sigarette di mio padre
La sua essenza/assenza:
Teologia degli affetti.
Nell'incommensurabile scarto tra contenuto e contenitore
Soglia schermata
Tranquillamente attraversata
nella "Poesia della forma"



Mostra OPERE MINUTE
Frantoio ipogeo Cicca - Specchia (Le) Agosto 2012
(collage, carta+vetro+ferro )










































Geografie della mancanza

2008 - Lecce, Ex Convento dei Teatini
a cura di Marco Petroni
(foto A. Morgante)


Con questo nuovo lavoro Fernando Schiavano esplora la relazione 
tra arte e memoria di un luogo, 
modellando un rapporto con l'architettura, la cultura del viaggio 
e le anonime storie degli abitanti della sua terra 
e svelando un universo di affetti, ricordi, brandelli di esistenze 
senza nome ne' titolo.
Le nove mappe che compongono -geografie della mancanza- 
assumono la forma di una topografia che disegna un luogo della memoria. 
È un'operazione di scavo negli scarti della quotidianità, 
una pratica antica di rilievo, lo facevano anche gli assiro-babilonesi, 
gli egizi. 
Mappe che tracciano un moto di emozioni, un paesaggio particolare 
che torna a nuova vita nella mancanza, nella privazione 
di una sostanza biologica, storica. L'artista costruisce un ponte, 
un attraversamento del suo territorio di appartenenza, 
il basso Salento. 
In questa traiettoria cartografica di ri/figurazione 
e ri/collocazione della memoria all'interno di un percorso artistico 
sono le geografie intime a rilevare il disegno mobile di un territorio.  



n°9 mappe dim. cm 120x160 cad.- (collage carta, plastica, cotone)


















http://bari.repubblica.it/dettaglio/Fernando-Schiavano-Geografie-della-mancanza/1460205

Le Carte

Sanguigna n°1- carta, cotone (cm43.5x49)



Sanguigna n°2 - carta, cotone (cm 39,5x46)
Sanguigna n°3 - cara, cotone (cm 41x48)


Sanguigna n°4 - carta, cotone - (cm41x48)












Lapidari

serie di lavori su vecchie copertine di libri
varie misure - vari materiali